top of page

SUL FARE ARCHITETTURA ​

libere riflessioni  dopo aver letto 'La responsabilità dell'architetto intervista a Renzo Piano'

 

 .  ... è, prima di tutto, 'una pratica intellettuale fluida a cui è chiesto di dialogare con tutte le discipline che, insieme, sollevano questioni fondamentali sul vivere di oggi'.

Una pratica intellettuale contaminata dalla vita, dal confronto con la gente e le sue necessità, dal luogo, dalla storia, dal denaro, dagli aspetti tecnologici, pratici, organizzativi

​

. … è 'un'avventura del pensiero'... una visione verso il futuro!…Un'esplorazione che inizia dall'osservazione e dall'ascolto degli elementi naturali e antropizzati del luogo in cui si va ad operare ... Per l'architetto si presenta sempre come un'opportunità di migliorare, riorganizzare, intervenire attivamente su ciò che sta cambiando nel paesaggio urbano, sociale  che abitiamo      

                            

. ... ‘è un processo circolare tra il livello dell'ideazione e la verifica pratica.  Non è vero che la tecnica, la scienza, il costruire vengono dopo!

Hai un'idea, la verifichi sul piano della fattibilità o pensi a come costruirla e ... torni indietro. 

Funziona così: dal generale al particolare e viceversa perché il progetto porta con sè (brings along a) una responsabilità che non è solo estetica e funzionale ma anche etica e morale.

 

.   ... è un lavoro d'intelligenza in cui la tecnica diventa uno strumento per realizzare arte  (... perchè  l'architettura e' un mestiere d'arte!)

Riuscire ad  avere profonda conoscenza della scienza, ci permette di dimenticarla per arrivare a fare architettura

 

. … è come generare, concepire un organismo che inizia a vivere nel momento in cui, quasi naturalmente, va a rispondere alle esigenze evidenziate ed analizzate  …

'fare architettura'  vuol dire porre attenzione alla vita che un progetto genera in un preciso luogo, in un preciso tempo e a come lo stesso interagisce con l'ambiente circostante.

Questo approccio entra nell'ambito umanistico, filosofico dell'architettura che unisce il mondo della scienza con quello del sapere,  quello della memoria  e della storia.  

 E' un mestiere che richiede di guardarsi dentro e di guardare dentro le cose con interesse, con passione e dedizione

 

. …  L’architettura è fatta di serenità e di tensione, di calma  e di energia, di lentezza e di rapidità. Paradossalmente, a volte è nella lentezza che si trova un’enorme rapidità, una grande agilità di pensiero perchè nella riflessione si innescano connessioni rapidissime.

E' qui che l'architetto umanista lavora sulle emozioni, sulla ricerca di un'atmosfera, l'architetto progettista lavora sul dare forma,  proporzione e gerarchia allo spazio che costruisce .

​

. … è un lavoro di disciplina... Occorre essere disciplinati, muoversi in un gioco di regole strette per poi divertirsi, ogni tanto,  a 'sovvertirle'.

 

. … è un lavoro di studio e di ricerca storica.  L’architetto attinge ciò che è utile dalla storia e lo trasforma in qualcosa di nuovo!

La storia dell'architettura è un dizionario di esempi riusciti e non, di ricerca di bellezza, proporzione, dimensione, equilibrio. E'  sapienza tramandata con l'esercizio del fare. La modernità vera può risiedere nel materiale, nella tecnica costruttiva, nell’idea più antica!

L'architettura deve essere capace di esprimere il suo tempo!

 

. … è un lavoro di sperimentazione. 

DOPO IL PROGETTO,  E' IL CANTIERE CHE TI DICE QUALI SONO LE GERARCHIE NELLE DECISIONI DA PRENDERE

 

. … è un lavoro sulla luce.  La luce è un orologio naturale e per questo è uno strumento di progetto. Cambia con l’ora, il clima dando colori diversi ai muri, agli oggetti

 

. … è un lavoro sulla leggerezza.  Leggerezza significa togliere peso alle cose , far lavorare la forma delle strutture ... significa conoscere i limiti di resistenza dei componenti, sostituire l'elasticità alla rigidità.  Solo quando hai finito di togliere riesci a capire cos'è veramente necessario, essenziale.

Cercando la leggerezza si arriva alla trasparenza perchè a furia di levare togli anche opacità al materiale e quindi lo rendi trasparente, luminoso. La leggerezza è il contenuto della poetica ma è prima di tutto un fatto mentale, filosofico. Bisogna averla dentro e cercarla.

Riguarda l’intelligenza che deve essere leggera, permeabile, paziente per poter aspettare fino a quando si arriva alla soluzione giusta

 

. … è un’arte imposta al pubblico. è sociale 

 

. … è un fenomeno locale per tradizione, per cultura, per storia, per credenze religiose ma è, nello stesso tempo, anche universale perché universale è il concetto di protezione e di religiosità.

Locale perché è sempre in rapporto al luogo, all'ambiente in cui si colloca, a quella cultura. L'universalità sta nella capacità del linguaggio architettonico di adeguarsi al luogo, al suo tempo e oggi anche alla velocità della comunicazione, alle nuove tecnologie che mettono in contatto culture, persone, tradizioni dando vita a una contaminazione mai sperimentata dall'umanità.

 

 La bravura di un architetto sta nel ri-conoscere e valorizzare potenzialità che altri non vedono, nel riflettere sul rapporto tra la 'forma del luogo' e la 'forma del manufatto' ricercando quella tensione  artistica che diventa la prima percezione del progetto ... L'architettura deve essere capace di esprimere il tempo nel quale nasce

 

Oggi l'architetto deve fare i conti con le due grandi rivoluzioni di questo secolo

. quella a carattere scientifico e tecnologico che ha cambiato totalmente i materiali, le tecniche e i processi

. quella della comunicazione planetaria che ha annullato le distanze

 

'NEL MONDO, CHE E' DIVENTATO UN VILLAGGIO GLOBALE, NON SONO I COMPUTER A CREARE CONNESSIONE MA IL MARE, L'ACQUA CHE TOCCA TUTTI I TERRITORI, CHE TI FA SENTIRE A CASA ANCHE IN GIAPPONE'. 

bottom of page